Del mio miglior amico Zani
I lettori di più vecchia data del blog ricorderanno che su burekeaters abbiamo presentato l’unico posto in cui a Palermo si poteva mangiare il burek, la bottega di Sazan.
Ecco, mi tocca aggiornarvi che adesso quella bottega è chiusa e che di burek a Palermo non se ne può più vedere nemmeno l’ombra.
Poco male, non si può dire certo che la sua attività riscuotesse successo (io praticamente ero il suo unico cliente) e nemmeno che lui avesse un talento innato per il commercio (pur essendo io il suo unico cliente dovevo ogni volta litigare con lui mezz’ora per riuscire a non farmi offrire il burek o le chofte).
Però in quell’anno che Zani ha tenuto aperto il suo locale ci siamo divertiti e la nostra resistenza (io ci andavo quasi ogni sera a fare l’aperitivo forst e polpette, aspettando che Biljana arrivasse dalla Macedonia) adesso che tutto è finito da un bel po’, ci ha unito: lui dice che io sono il suo fratello più piccolo, io sono contento di avere un fratello più grande balcanico, albanese per la precisione.
Ritornando a quell’anno, a ripensarci è stato tutto molto balkan, Sazan era l’unica bottega di pezzi da asporto che funzionava su prenotazione, mettiamo che ti veniva voglia di burek all’improvviso… niente da fare, lui il burek lo faceva solo se sapeva che l’avrebbe venduto. Allora poteva capitare di entrare da Sazan e trovare il negozio completamente vuoto: poco male, se forst e coca cola non mancavano mai (l’acqua minerale però poteva scarseggiare), a compensare la mancanza di cibo bastavano le sue storie, i suoi racconti, le barzellette e pure i suoi film (Sazan era un attore di cinema in Albania!). I suoi sketch comici li avrò visti centinaia di volte, ogni volta con un commensale diverso (invitato da me per promuovere l’attività!).
Alla fine della serata, Tulumba e caffé turco rigorosamente offerto.
Su Rosalio, Nicola, lo aveva persino intervistato, come esempio positivo di imprenditoria dell’emigrazione.
Con tutti i nostri sforzi, era, però, comunque, chiaro che, stando così le cose, non sarebbe durata a lungo. Ecco perché, ad un certo punto, abbiamo pure tentato di far diventare la bottega di Zani un posto alla moda (eh!). Di quel tentativo ci sono rimasti i menu: ho disegnato per lui dei menu strafighi di cui lui andava fierissimo ma che ci crearono pure qualche problema. Il menu era davvero bello, nero e rosso ma con il logo di burekeaters in cirillico… grazie a questa furbata, il buon Sazan dovette pure difendermi dalla sua comunità (che comunque ci andava solo per criticare, perché di pagare e mangiare pochissimo!) dall’accusa di tentativo di serbizzazione!
Siamo sopravvissuti pure a questo, fra una chofta e un pezzo di burek, tanto che ora sono contento di lasciarvi un’immagine del lavoro: parla di una bottega che non esiste più, dove si potevano mangiare (se si era fortunati) piatti e pietanze ormai introvabili a Palermo.
Ovviamente Sazan, che adesso fa il venditore ambulante nei paesini della Sicilia, con sua moglie, è venuto anche al nostro matrimonio ed adesso che è tornato dall’Albania, non vediamo l’ora che ci venga a trovare con il suo regalino portato a posta per noi!
P.s. Sappiate che durante i momenti di maggior avvilimento, abbiamo pure progettato di mandare tutto a quel paese e diventare impresari, lui avrebbe portato gli artisti dai balcani, io gli avrei curato le pr. I profitti: fifty-fifty!
Peccato che abbia chiuso. Era tutto buonissimo.
Anche tu sei caduto nella rete toni, ricordi?
http://www.myboite.it/burekeaters/?p=349 😉
mannaggia… io rimandando rimandando me lo sono perso
Lo vedi che succede a rimandare, ah!?:mad:
finalmente una bella storia…
peccato che il locale adesso sia chiuso..
ma in questi giorni non posso ascoltare un telegiornale senza sentire storie di vendetta
che bello sedersi a bere un bicchiere con uno straniero e sentire che non c’è nulla che ci divide …
però oggi il caffè turco non mi è andato giu’..
l’ho messo nella mia moka ed è esplosa !!!
non ci crederete .. il bianco alle pareti è rimasto cosi’ ombrato che m’è venuta una idea per un nuovo colore !
lina
e’ un post bellissimo! pur raccontando una cosa triste è anche molto divertente! Mi vien da chiedermi come mai un iniziativa del genere non ha funzionato:forse i tempi non erano maturi o chissa’ cosa e’ mancato.Comunque la faccenda e’ interessante perchè giusto ieri il quotidiano della mia citta’ (padova)riferiva con un inchiesta del clamoroso successo commerciale e dell’ enorme diffusione dei ristoranti Kebab in citta’. sembra che siano destinati a ridimensionare le pizzerie al taglio.Che dire ,che i tempi cambiano? e’ la cosa piu’ scontata ,pero ‘e’cosi’. tra l’altro nei menu’ dei Kebab c’e anche la baklava,cosa che mi fa enorme piacere! Vedendo come evolvono le cose credo che l’esperienza di Sazan e i menu rosso-neri cirillici, in un futuro prossimo potrebbero essere utilissimi…………
Filip, non ha funzionato perché Sazan non aveva i soldi per investire e perché come scrivevo non era tanto commerciante… Però l’idea era tosta… Peccato che abbiamo avuto troppo poco tempo!
in ogni caso i tuoi menu erano di una bellezza stravolgente!
Quando lo vedi, a Sazan, ce lo saluti?
ci mancasse!
Dani solo ora che ti ho scritto una mail ho capito che sei tu, ma che fine ha fatto van gogh?! Era più bella!
Se ne vanno sempre i migliori…a fare le fiere! Sazan insegna ed io confermo, per il momento!
Comunque anch’io ricordo di quella volta che il buon Sazan “si cunfunnìu” vedendo arrivare nel suo locale, immagino per la prima volta, una tavolata di sei o sette persone colà dirottate da Ciccio: si dovette riprogettare la disposizione dei tavoli e delle sedie! Il posto era sfigato, però, al Borgo Vecchio sarebbe stata tutt’altra storia…
Ciao a tutti, ovviamente :roll:, ma soprattutto a Ttony :mrgreen:…ti ricordi il cazzeggio archimediano estivo!?
Eh il problema è che non era la prima volta, Nico, ogni volta con Sazan, era come se fosse la prima volta!
Bei tempi karadjordjevic!
Ma lo sapete che a Napoli non c’è nemmeno l’ombra di un esercizio nella ristorazione che si avvicini minimamente alla cucina balcanica? Quasi quasi mi viene l’idea di metterlo su io!
Caro mio…anche in questi di Mazara tristemente è arrivata la voce. Per caso la settimana scorsa, passandoci davanti, mi sono accorto che ha chiuso! Tristezzaaaaaaaaaaaa!!!!
Ma ti ricordi questi bellissimi menù in quale punto in culo al mondo li abbiamo stampati???? A spese nostre ovviamente…..Un grande abbaraccio….sei sempre un grande Cicciosax!
A Favara, caput mundi! Un abbraccio a te, ah!