Kosovo indipendente
Io e Biljana pensiamo che l’indipendenza del Kosovo sia un duro colpo per i burekeaters. Per tutti i burekeaters. Per tutti quelli che credono in una cultura comune dei balcani, che credono che etnie diverse possano convivere e promuovere interessi collettivi oltre la piccola patria.
I fatti ci dicono, invece, che oggi in Europa nasce l’ennesima piccola patria. Nasce tristemente, perché blindata dai soldati e senza alcun compromesso.
Speriamo che questa iniziativa non scateni violenza: noi, che conosciamo fatti e personaggi, abbiamo motivi di credere che la Serbia democratica non utilizzerà la forza, andando incontro all’ennesimo disastro.
Sappiamo anche però, che lo stesso criterio verrà malauguratamente chiamato in causa nei Balcani. Non tocca a noi, ricordare che in Bosnia, esiste una volontà di separazione delle varie etnie e che una parte di Macedonia viene considerata Kosova albanese dai guerriglieri, che più volte sono stati attivi nella zona.
Noi speriamo che prevalga il buon senso, quello di chi si alza la mattina per andare a lavorare e di cui fino ad adesso abbiamo raccontato le storie: dal canto nostro, continueremo come l’orchestra del titanic, a postare i nostri argomenti, testimoniando con la nostra scrittura e contandoci giorno per giorno, che i popoli dei balcani hanno molti motivi per stare insieme, motivi culturali, e che, nella nostra burekzilnica, ciò è una cosa scontata, molto molto normale.
Un colpo mortale al diritto internazionale ed alla credibilità dell’Europa; un colpo mortale ai rapporti serbia-italia se, come si vocifera, l’italia sarà fra le prime nazioni a riconoscere questo stato fantoccio. Il vaso di pandora è aperto, chi vivrà vedrà….:???:
Finalmente si parla di politica…
Cultura e tradizioni sono delle cose bellissime, ma purtroppo non possono esistere se non vi è uno stato che protegge la libertà di pensiero.
Bello parlare di cedevita, ma questo spazio ci mancava e finalmente adesso la discussione è aperta anche su questo argomento…..
“Brava” l’Italia! “Brava” tutta l’Europa! Che vergogna, che vergogna infinita…. oggi seppelliamo l’ONU con tutta la sua ipocrisia…la delusione è più che profonda, ma ho ancora la speranza che il popolo serbo, che tante volte ha pagato col proprio sangue il fatto che ESISTE nonostante vari, numerosi e incredibili tentativi di distruggerlo, si comporterà con onore e dignità, con il cervello e non con la violenza.
Non capisco a cosa pensano tutti questi politici europei, oggi è la Serbia, domani qualcun altro. Degli americani non mi meraviglio, loro non capiscono il concetto di storia e di identità culturale e i loro “interessi nazionali” li difendono in altri paesi (tipo Balcani, Irak, Iran ecc), ma cosa sta succedendo all’Europa???
R.I.P al diritto internazionale che subì un colpo grave già nel 1999.
Cara Carla non sono d’accordo, cultura e tradizioni possono esistere anche se non c’è uno stato che protegge la libertà di pensiero. Ti sfido a trovare un paese al mondo in cui la libertà di pensiero sia pienamente garantita. Per quello che ci riguarda, sia in Serbia che in Albania, come in Croazia e Bosnia la libertà di pensiero è mediamente garantita, allo stato. Ma anche se non lo fosse in questo momento, ciò non implicherebbe che noi non possiamo parlare della cultura e delle tradizioni dei Balcani. Noi possiamo farlo e, in giro per il mondo, Italia compresa, se solo fai un giro su Internet, trovi migliaia di siti e blog che parlano della politica nei Balcani. Il motivo per cui non se ne è parlato qui in maniera specifica, è dovuto al fatto che spesso i commentatori sono stati irrispettosi verso le altre comunità etniche e, come immaginerai, questo non ci piace e ancora di meno ci piace che chi non essendo specificamente parte in causa ed avendo sentito parlare di queste questioni solo per sentito dire, si sente di sposare acriticamente e violentemente posizioni pro o contro le singole etnìe, sulla pelle degli altri.
Abbiamo criticato l’indipendenza del Kosovo, non perché pensiamo che i Kosovari siano mafiosi o “inferiori” per qualche motivo, ma perché questo blog unisce una comunità di lettori antinazionalisti che si battono anche pagando di persona per un’idea di europa e ovviamente di Balcani, di convivenza. Poi se ci rifletti, mentre tutti sono professori sulla politica internazionale e sui giornali passano le peggio porcherie, raccontate da gente che non capisce niente di certi argomenti, qui si prova a dire che anche gli ultimi avvenimenti politici per essere compresi necessitano di una conoscenza della cultura e del punto di vista della vita quotidiana. Burekeaters è l’unico blog in Italia che si occupa di far questo, portato avanti da gente diversa per nazionalità, fede religiosa e stile di vita. Invece, che parlare dell’ultima dichiarazione di Thaci o di Tadic o di chi vuoi tu, facciamo lezioni di serbo-croato e pensiamo che, nello scenario variegato dei blog italiani, questo sia molto utile.
Caro Ciccio, firmo ogni parola che hai detto. Sono tanto orgogliosa della varietà etnica dei miei amici, non senza motivo, e credo che il sito di Burekeaters, di cui sono fiera di far parte, sia uno di pochi che le cose le guarda con l’occhio aperto e in una direzione giusta. O sei un essere umano onesto o non lo sei. Nazioni, colori, bandiere, chi se ne frega? Non sono contro persone, sono contro DIVIDE ET IMPERA che sta portando via una vittima dopo l’altra mentre gli occhi si chiudono o vedono solo un metro lontano dal naso.
Questo è uno di pochi posti dove vedo tutti i colori uniti, ma non con uno scopo falso. Qui ci si crede davvero. Grazie ragazzi, portiamo avanti questa torcia INSIEME e diamo un esempio a tutti coloro che si nascondono dietro varie -logie e -ismi creando violenza ovunque passano. Oggi hanno ferito la Serbia, chi dice che domani non saranno gli stessi albanesi a subire un colpo dai loro alleati di oggi? Bisogna guardare il quadro più grande e capire che a chi crea tutti sti casini non importa se in quella terra si trovano serbi, albanesi o marziani, sfruttano sta povera gente finché va bene a loro. E noi tutti dobbiamo ammazzarci tra di noi nel nome di chissà quale idea e bandiera vendutaci da loro? Solo per creare divertimento per qualcuno che ci guarda tutti via schermo da qualche ufficio? No, io mi rifiuto di farlo.
Quello che è successo oggi c’entra poco con serbi e albanesi. Spero di cuore che saremo in tanti a capirlo.
E in questa occasione triste per il diritto internazionale, ricordo un evento di Ferrara quando, in piena era Berlusconi, nei primi giorni dell’ultima guerra in Irak, il grande direttore d’orchestra e ancora più grande essere umano, Claudio Abbado, accettò la bandiera di pace portatagli dagli studenti ferraresi e la mise sul podio, visibile a tutti. Con questa bandiera di pace, Abbado diresse la Settima Sinfonia in la maggiore di Ludwig van Beethoven. Non piacque questo gesto al governo di Berlusconi, i giornali ne dicevano di cotte e di crude, ma mi ricorderò sempre il titolo di un articolo ne “La Nuova Ferrara” che la dice tutta:
UNITED COLOURS OF BEETHOVEN.
Che ironia che l’Europa di oggi ritiene l’Inno alla Gioia il suo inno ufficiale!
Però, a quello che rimane dall’Europa vera e propria, a tutti coloro che sanno apprezzare la vita di tutti in questo pianeta matto e quasi rovinato, a ogni persona nel mondo che vuole ascoltare gli altri per sentire se stessa, ripeto le parole di Schiller, musicate dal grande Ludwig:
SEID UMSCHLUNGEN, MILLIONEN!
Io veramente penso che il popolo albanese e il popolo serbo siano perfettamente uguali.
Penso che convivano pacificamente e penso che siano pochi criminali a mettere discordia per un unico interesse : quello economico.
Non ho capito perchè se fino ad ora non c’è stato rispetto delle questioni politiche non se ne è parlato e se ne parla ora.
Se qualcuno non è rispettoso glielo si fa notare e si dialoga.
Se nessuno fa presente gli errori non si possono correggere.
Chi la dara’ la cultura e la tradizione a quelle persone morte sotto alle bombe o a quelle persone che hanno dovuto lasciare casa e tutto ?
Giustissimo parlare di musica, cibo, sport.. ma non solo.
Mentre noi scriviamo a Belgrado la polizia ha caricato i manifestanti.
Anche questo fa parte della vita e della cultura dei balcani.
Le cose non si possono dividere.
Viaggiano parallele e come è giusto scoppiare di gioia davanti alla vittoria di Djokovic cosi’ pure piangere e parlare di pagine piu’ tristi che purtroppo esistono.
Miljance, sono d’accordissimo, solo una cosa, attenzione a non attribuire alla “metafisica” globale colpe che sono anche molto locali, che affondano le loro radici nella storia, insomma, e questo lo dico anche a Carla, stiamo attenti a non “ridurre” la complessità delle nostre robe balcaniche: aveva ragione Churchill, nel Balcani si produce più storia di quanta se ne possa gestire .-) e starci dietro è un casino!
Per rispondere a Carla, se per “politica” intendi parlare della guerra di qualche anno fa, lo possiamo fare ma paradossalmente mi sembra che ci sia poco da dire: questo blog esiste da 4 anni o forse più 🙂 all’inizio ne abbiamo parlato ma poi per tutti noi “domani è un altro giorno”, esiste una vita quotidiana anche di chi è sopravvissuto alle bombe o ha dovuto lasciare le case che aspetta di essere raccontata. Lasciamo ad altri la querelle infinita sul “di chi è la colpa” con tutte le varianti. Nel senso che alcuni di noi, sono davvero sopravvissuti alle bombe e davvero hanno lasciato la propria casa e nonostante tutto hanno voglia di raccontare la loro vita quotidiana anche con allegria. Magari in altri contesti facendo testimonianza dei momenti brutti. Noi diciamo sempre che ci occupiamo del sunny side, perché del dark side, le pagine dei giornali e di tantissimi blog sono piene. Noi scriviamo di tradizioni e di cultura o di cose leggere, perché nessuno ne scrive. E ti assicuro che è un impegno mica da poco. È da quattro anni scriviamo cose nuove e diverse. Non siamo un blog che fa copia incolla di quello che esce nella rete.
Mi chiedevi perché abbiamo scritto dell’indipendenza del Kosovo, semplice: non ci interessa la cronaca politica (o non più di tanto) ma ci interessa dire, per correttezza e per testimonianza, come la pensiamo su grandi questioni capitali non solo per la storia dei balcani ma per quella di tutta l’Europa. Magari il prossimo giornalista che vorrà scrivere il prossimo pezzo inneggiante all’indipendenza, metterà “balcani” su google e si chiederà perché la più grande comunità italiana di “balcanofili”, in un blog che conta più di 600 articoli di cultura e società, stasera non stia festeggiando, come invece ha fatto per la vittoria di Djokovic.
Ci sono i blog che si occupano di giornalismo, altri di politica,altri di sport.
Tutti questi argomenti vivono solo in un contesto di democrazia.
Si puo’ lavorare, studiare, fare festa solo se si vive bene.
Per questo non si puo’ parlare di alcune cose senza ,per altro, implicarne altre.
Si possono omettere alcuni temi, ma mi sembra chiaro che alla fine se ne deve parlare.
Naturalmente nel rispetto reciproco, ma sarebbe assurdo lasciare questi discorsi ad altri.
Tanto piu’ se gli altri ne fanno una manipolazione personale.
Vi ringrazio burekeaters, quando leggo questo blog mi sento sempre in ottima compagnia. Mi rattrista il fatto che molti mi chiedano dell’indipendenza del Kosovo e si stupiscano del fatto che non stia facendo i salti di gioia: perché il messaggio è che a un mezzo croato come me qualsiasi colpo inferto alla Serbia dovrebbe dare una gioia perversa, questo è quello a cui sono stati portati a pensare; ossia che i Balcani sono solo un puzzle di “etnie” rissose e vendicative. Io non riesco ad adeguarmi a questa visione creata da anni di politiche nazionali e internazionali sulle spalle della gente che, perlopiù, non si è neanche mai chiesta cosa volesse dire “etnia”. Ed è per questo che vi ringrazio di parlare di Cedevita, feste e cioccolatini perché è quella la vera cultura, quella delle piccole cose quotidiane che per tanto tempo sono state condivise da Lubiana a Pristina, quelle quisquilie che ci fanno capire la tragica natura della spirale in cui siamo stati tutti trascinati.
I can only wish long life and prosperity to you and your virtual “burekdzilnica”…
Because eating burek makes sense
Because I hope that common sense prevails…
Pozdrav od Skopje!!!!
Churchill diceva che i “Balcani producono più storia di quanta se ne possa consumare”. E questo è particolarmente vero oggi. Quello che però dimenticava il caro Winston è che buona parte di questa storia è stata prodotta grazie alla “longa manu” dei Paesi stranieri. Mi sembra assurdo che serbi e sloveni siano oggi ai ferri corti così come mi sembra assurdo pensare alla Serbia senza il Kosovo i Metohija, una terra che per i serbi è come Gerusalemme per gli israeliani. Hanno effettivamente aperto (di nuovo) il vaso di Pandora: la Macedonia, la Bosna i Hercegovina, forse anche la Vojvodina subiranno gli effetti di questa decisione.
Noi non si può fare altro che mostrare come persone di Paesi diversi e con storie diverse riescono a dialogare senza pregiudizi che, alle orecchie di molti, sembrerebbero scontati.
Non smetterò mai di dire che si è di fronte ad una grande violazione del diritto internazionale; non smetterò mai di dire che, per me, il Kosovo i Metohija è Serbia; non smetterò mai di sentirmi vicino ai miei “brati?i” serbi. Non smetterò mai di sentirmi un ex-mezzo-jugoslavo…
Uhmm , nella zona dove abito (Gorizia) nel dopo guerra c’era un problema molto simile (tutt’ora ci sono forme di nazionalismo da una parte e dall’altra). Dire dove sia il giusto è quasi impossibile.
Ma l’indipendenza del Kosovo , fatta in questa modo , mi pare sbagliata.
Di soluzioni pacifiche non si può parlare perchè probabilmente non ci sarà mai soluzione , speriamo in un pacifismo quindi.
Anche perchè devo andare a Skopje a sposarmi 😛 in aprile
ciao francesco, anch’io condivido la tua stessa delusione per quel che sta accadendo e anch’io, dopo aver cercato per giorni di trattenermi, non ho potuto fare a meno di dire come la pensavo, anche in un blog come il mio che sta provando (proverà) a raccontare i balcani non attraverso le scelte dei governi ma attraverso le storie raccontate dalle sue città e dalle persone che le abitano o attraversano.
detto ciò, non posso che provare una grande tristezza di fronte all’ennesimo capitolo della “balcanizzazione dei balcani” e proprio non riesco a festeggiare per la costruzione di una nuova frontiera…
Francesco, se dai un’occhiata agli archivi, trovi un bel po’ di materiale che ti potrebbe tornare utile 🙂
Ah dimenticavo, Gorane, no, non sono d’accordo neanche con te! La democrazia non entra per forza con tutto. Nel senso che lo sapete quanto io e Biljana teniamo a certe cose ma bisognerebbe una volta e per tutte dire che appiattire la questione della cultura di un popolo a quella del regime che in un determinato momento la governa è molto sbagliato. È esattamente quello che sostengono i neoconservatori americani, che ha portato alla demonizzazione, per esempio, dell’Islam. Siccome la maggior parte degli stati musulmani non sono democratici allora non si può dire che la cultura islamica merita di essere conosciuta. E fino a qualche anno fa, lo stesso giochetto è stato fatto con gli slavi (del sud, del nord, dell’est e dell’ovest!): siccome per 50 anni hanno avuto un regime non democratico, comunista per la precisione, allora la loro cultura non meritava di essere presentata e conosciuta. È valso (e per certi versi vale ancora) anche per i siciliani: siccome abbiamo la mafia, allora si può parlare solo di morti ammazzati. Siccome abbiamo Cuffaro, allora, non abbiamo diritto a parlare di noi in termini più generali e profondi… e potrei continuare!
Blacktea, augurazzi! Tienici informati!
BiljanaP, noi siamo d’accordo con te, mangiare burek, come mangiare cannoli :-P, makes sense!
Sai ciccio, ho provato la stessa sensazione..
Vedere erigere nuovi muri è qualcosa che va contro il mio sentire, e se capita nei Balcani la cosa mi ferisce ancora di più.
Non credo che vi saranno stravolgimenti, e men che meno nuovi conflitti, però continuare a vedere sciacalli che speculano, fanno e disfano sulla pelle dei cittadini ex jugoslavi, a qualunque “etnia” (termine orrendo) essi appartengano è triste.
Non solo: è disgustoso.
Io continuo a credere nelle persone di buona volontà e di buon senso, come quelle con cui chiacchiero qui nella burekdinica in salsa palermitana 😉 e i tanti a cui voglio bene in jugo.
Forse adesso la mania dei nuovi stati si fermerà, o io chiederò l’indipendenza del mio quartiere.. no meglio il condominio. Forse.
Laku noc
b.
Io veramente volevo dire che mi auspico di vivere in uno stato che forse si trova seconda stella a destra.
Il popolo e la cultura sopravvivono a tutte le dittature, ma è diverso se sei un poeta o uno scrittore e ti puoi esprimere o se devi aver paura di dire il tuo pensiero.
Questo vale per tutta l’umanità, senza distinzione di parte o credo religioso.
Non tutti in Sicila sono mafiosi, non tutti gli islamici sono kamikaze, non tutti i serbi sono cattivi.
Balkani o resto del mondo lavoriamo tutti per costruire una democrazia e vivere in pace.
Questo lo si fa in diversi modi, nel quotidiano e anche guardando alla situazione del proprio paese.
Non ci si puo’ occupare di politica il giorno prima di votare e scordarsene il giorno dopo fino alle prossime elezioni.
ciccio sei sempre più misurato e saggio, complimenti. Io conosco bene la variegatissima realtà della Vojvodina e vi assicuro che se potessero domani mattina si staccherebbero da Belgrado e penso che tutto questo ora gli darà nouve motivazioni, ma poi la Bosnia e il Caucaso? Con mia moglie eravamo contenti dell’entrata in Senghen della Slovenia e adesso una nuova frontiera, l’unica speranza e che un giorno si ritrovino tutti all’interno dell’ UE, non vedo altre soluzioni. Da italiano e elettore di sinistra poi mi ritrovo ancora una volta il Massimo e la sua Icarus che come nel 1999 si mette a pontificare su cosa è meglio per i balcani, ma dubito che oggi come allora lui abbia capito qualcosa, nonostante si sia anche sentito in dovere di scrivere un libro sul Kosovo probabilmente per giustificarsi di un appoggio agli USA che in pochi si sarebbero aspettato. Spero la situazione si normalizzi e si possa tornare a visitare nella loro interezza i Balcani, senza frontiere e odi viscerali, ma non tra 10 generazioni, ma molto presto.
“[…]Io conosco bene la variegatissima realtà della Vojvodina e vi assicuro che se potessero domani mattina si staccherebbero da Belgrado e penso che tutto questo ora gli darà nouve motivazioni, ma poi la Bosnia e il Caucaso?[…]”
A proposito di questo, vi invito ad andare a vedere l’ultimo sondaggio lanciato sul sito di jutarnji list, quotidiano croato. Cerco di lasciarvi il link diretto ai risultati, non so che succederà al commento però…. abbiate pietà 🙄
http://www.jutarnji.hr/SurveyResults.aspx?surveyID=379
a me sembrano dati significativi…. 😕
Brava Lilium ! Il terrore di tutti è che il Kosovo non sia l’ultimo.
Condivido a pieno il post. E aggiungo che ancora una volta aizzare i nazionalismi è più facile e redditizio che lavorare quotidianamente per il dialogo e la convivenza.
Capisco la vostra scelta editoriale di approfondire certi aspetti della vita nei Balcani, più che inseguire l’ultima dichiarazione del politico di turno.
E’ vero però che i media italiani sono molto approssimativi nel parlare di esteri già quando si tratta di situazioni pacifiche, figuriamoci quando le cose si fanno più complicate.
Di conseguenza molti lettori (io per prima) in questo momento sentono l’esigenza di capire cosa sta avvenendo. E per chi non è esperto della materia è un po’ difficile orientarsi.
Non è detto che sia Burekeaters a dovere per forza coprire questo vuoto. Però magari potrebbe suggerire un tot di link a siti e blog di informazione che si occupano di Balcani in senso”più geopolitico” e che possono essere considerati attendibili.
Ho visto che nella colonna di destra ci sono molti link. Magari è sufficiente una selezione di quelli.
🙂
My two cents.
Manuela
Manu, praticamente nella colonna dei link, c’è tutto. Davvero 🙂 Tutti i siti più importanti politici e non che si occupano della materia, tutti i blog sono segnalati. In Italia, il sito su cui si ragiona in termini più geopolitici e di riflessione sull’attualità ma anche culturali è l’osservatorio sui balcani. Dacci un’occhiata: http://www.osservatoriobalcani.it. Trovi moltissimo anche su Limes, la gloriosa. E su Internazionale. Ci sono innumerevoli strutture piccole che però fanno un egregio lavoro e sono segnalate nella colonna. Anche gli scrittori hanno fatto tantissimo per raccontare i balcani, sul Kosovo, per esempio, c’è un articolo politicamente scorretto di Pino Cacucci che varrebbe la pena di leggere, anch’esso segnalato nella colonna dei link 😉
Una cosa, my two cents è un’espressione bruttissima 🙂 capisco, che su internet va di moda usarla, però TU, TU O MANUELA, fanne a meno!. Qui siamo fra gente curiosa, che scrive anche senza i due centesimi, di sufficienza, del prossimo lettore annoiato (lo so che non intendevi questo, ma questo tipo di espressioni lasciamole a Luca Sofri!) :-))))
Sono sconcertato! .mi sembra impossibile che le diplomazie si muovano in modo cosi’ superficiale.Per certi aspetti mi sembra di rivedere il 1990 con il riconoscimento affrettato di slovenia e croazia da parte di germania e vaticano e noi italiani a seguire,con tutte le conseguenze che ne derivarono
Il post iniziale e’ scritto benissimo, lo condivido in pieno, apprezzo molto la lucidita’ e la pacatezza deli’argomentare….
é un sollievo trovare siti come questo !
Questa mattina in tv è stata spiegata la posizione italiana.
Semplicemente hanno cercato la via piu’ facile.
Mentre il console serbo in Italia ha detto che i serbi sono senza parole..
Non pensavano che la democrazia fosse cosi’
Francesco, grazie per i suggerimenti.
Su Limes e Internazionale c’ero già. Per il resto umilmente studierò. Il mondo balcanico è per me un interesse recente che spero di approfondire.
PS: I miei due piccioli va meglio ? 🙂 (“Piccioli” Luca Sofri sicuramente non lo sa dire, e in ogni caso io lo pronuncio meglio!). In ogni caso è un’espressione che ho sempre inteso come “il mio modesto contributo alla discussione”… ma mi fai sorgere il dubbio di averla sempre intesa nel modo sbagliato… uhm.
L’Italia avra’ anche riconosciuto il Kosovo, ma gli italiani no !
In tutta Italia stanno nascendo delle manifestazioni spontanee.
Questa è l’Italia !
Goran, da dove lo sai? Se è così: super!
Qui in CH sono previste manifestazioni per sabato (a Zurigo, Berna, Aarau e San Gallo) nonostante il mainstream svizzero è pronto ad acettare il Kosovo indipendende. Che rabbia, tanta gente non ha nemmeno la pallida idea del Kosovo, ma accetta l’idea visto che oramai è sucesso. Il potere dei fatti !
Ci sono tante piccole organizzazioni come ad esempio “Un ponte per… “, tante radio private, tante iniziative personali di girotondi nelle piazze delle maggiori città italiane.
Come al solito il popolo italiano non delude.
Non cambieranno le cose, ma la storia registra il non senso di questa indipendenza…
Alla fine cio’ che fa girare il mondo è sempre il dio denaro.
Ma per fortuna non per tutti..
Ultimamente (il 7 febbraio per la precisione) sono stato a Trieste per un’intervista a Jože Pirjevec (per chi non lo conoscesse è l’autore di “Serbi, Sloveni e Croati. Storia di tre Nazioni”, “Il giorno di San Vito” e le “Guerre jugoslave” e di molto altro ancora)…Insomma uno dei più autorevoli storici circa i Balcani e sapete cosa ha detto in merito all’indipendenza del Kosovo: “E’ un atto illegale, poiché non ne ha facoltà né per il diritto internazionale né per il suo status di provincia autonoma”. Ma come si fa a riconoscere un atto illegale? Ma che bestialità giuridica stiamo avallando? Sono sconcertato ed avvilitito (ed anche un po’ inca****o)…
non possiamo più parlare di diritto internazionale…come al solito: il più potente vince sempre…:(
sono italiano vivo in macedonia pero’ posso assicurare che la maggior parte degli italiani sta’ da parte della serbia,questo e’ un precedente pericoloso perche che fara’adesso il tibet???li possono usare la forza uccidere i monaci buddisti reprimere un popolo……….e la nato???sta’ a guardare.