Nasce il “Dico fai da te”: la fidanzata-badante

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Dal sito di Repubblica: http://www.repubblica.it/2005/b/rubriche/glialtrinoi/badante-sposa/badante-sposa.html

Alessandro Arbitrio non sa ancora a casa sua per prima arriver� la moglie o la badante. Da un certo punto di vista, potrebbe apparire un falso problema. La moglie e la badante di Alessandro, infatti, sono la stessa persona. Ma � facile intendere che per altri aspetti l’alternativa � tutt’altro che irrilevante: � molto pi� romantico scambiarsi le fedi nuziali che i bollettini assicurativi dell’Inps.

Alessandro, comunque, si era rassegnato ai bollettini Inps perch�, fatti i conti sui tempi della giustizia, era arrivato alla conclusione che la sentenza di divorzio dalla prima moglie sarebbe arrivata troppo tardi. Cos�, il 14 marzo dell’anno scorso, dopo aver vinto la caccia al tesoro per il reperimento dell’introvabile kit, ha fatto la fila del “decreto flussi” e ha presentato la domanda di assunzione come badante di Tamara, la sua compagna serba.

Poi, due settimane dopo, ha messo in atto una protesta di cui hanno parlato giornali e tv. Un viaggio in moto di due giorni da Roma a Sremska Mitrovica solo per consegnare una rosa a Tamara. Un modo gentile per spiegare a tutti che anche il pi� semplice dei gesti d’amore, regalare una rosa, per un italiano che ha una compagna extracomunitaria � complicato come una gara di motocross.

L’alternativa moglie-badante deriva infatti dall’assenza di qualunque forma di riconoscimento giuridico per le coppie di fatto formate da cittadini italiani ed extracomunitari. Cos�, per evitare che un rapporto affettivo venga regolato dai tempi di concessione dei visti turistici, o ci si sposa o si utilizza qualche escamotage.

Si pu� immaginare la gioia di Alessandro e di tutti quelli che, come lui, avevano presentato domanda di assunzione delle loro fidanzate quando, nel luglio scorso, il governo decise di estendere il numero dei posti disponibili dagli originari 170mila a 484mila. Sembrava fatta.

Invece no. I nulla-osta arrivano col contagocce. Dopo un anno, si calcola che poco pi� del trenta per cento degli aventi diritto abbia ricevuto una risposta. Secondo le ultime notizie, sar� fatto uno sforzo eccezionale per arrivare a esaurire tutte le pratiche entro il prossimo luglio. Ed � qua che la storia d’amore di Alessandro e Tamara torna a essere, suo malgrado, un monumento all’ipocrisia della legge e alle perversioni della burocrazia.

E’ infatti possibile che, pi� o meno nello stesso periodo in cui arriver� il nulla-osta, arrivi anche la sentenza di divorzio. Insomma, solo all’inizio della prossima estate il cittadino italiano Alessandro Arbitrio sapr� se – per formare una famiglia nel paese dove la famiglia � sacra – dovr� assumere la moglie o sposare la badante.
(glialtrinoi@repubblica.it)