Un po’ di numeri…
Tony mi segnala un interessante post di e-conomy/blog in cui si citano i dati Istat per i permessi di soggiorno del 2003.
Il totale degli stranieri regolarmente presenti in Italia nel 2003 risulta essere un misero 1.503.286 contro il totale degli Italiani che è di più di 57 milioni di abitanti.
Chi sono gli stranieri maggiormente presenti in Italia?
– Albania con 171.567 persone
– Marocco con 170.746 persone
– Romania con 94.818 persone
– Filippine con 65.575 persone
– Cina con 64.010 persone
– Stati Uniti con 45.642 persone
– Jugoslavia con 40.237 persone
– Senegal con 36.959 persone
– Germania con 36.320 persone
– Sri Lanka con 35.696 persone
– Polonia con 34.980 persone
– India con 34.324 persone
– Perù con 31.323 persone
– Egitto con 31.061 persone
– Francia con 26.274 persone
– Macedonia con 26.210 persone
– Regno Unito con 24.491 persone
– Bangladesh con 22.237 persone
– Brasile con 20.941 persone
– Spagna con 20.930 persone
Permessi di soggiorno per sesso, area geografica e singolo paese di cittadinanza al 1° gennaio 2003
Interessante fare qualche considerazione sulla presenza di immigrati dall’est balcanico: gli albanesi sono il gruppo più numeroso, al secondo posto i rumeni, quindi, gli Jugoslavi (i cittadini della federazione Serbo-Montenegrina). Personalmente (e penso che immaginiate perché!), mi incuriosisce leggere dei 26.210 macedoni, quota che li rende il sedicesimo gruppo più consistente di immigrati ed il secondo fra i migranti provienienti dalla ex-Jugoslavia.
Per avere una visione completa della questione e leggere correttamente questi dati sarebbe, comunque, necessario andare a verificare la composizione etnica di questi gruppi: se, infatti, sono tantissimi gli albanesi-macedoni che ho avuto modo di incontrare a Palermo, non mi è mai capitato di incontrarne “slavi”. Allo stesso modo, si potrà notare che dalla lista mancano completamente i Rom, assimilati, presumo, dalle varie nazioni di provenienza.
C’è qualcuno “in ascolto” che ci sa dire di più?
Se posso confondere ancora di + le idee, una recentissima statistica a Milano indicava tra le nazionalità, anche quella sovietica (!) e 2 casi di cui non era stato possibile accertare la provenienza (?).
Fuori dai dati statistici, conosco slavi-macedoni a Foggia, Firenze, Roma.
Quanto agli “zingari”, (da te non mi aspettavo questa caduta…), l’unico stato che riconosceva la nazionalità Rom era la Repubblica Federale Yugoslava. Chi ha ancora passaporti simili, di fatto oggi è apolide.
Un’altra domanda che mi pongo: hai segnalato anche tu il caso dei rimpatri forzati verso il Kosovo, ma di che nazionalità siano quelli a rischio di espulsione, non si sa.
ops, sono anche io connesso adesso, mi spiace per lo scivolone involontario, non pensavo che la parola “zingaro” avesse una connotazione negativa!
Grazie invece, per le preziose integrazioni, era proprio a te che mi riferivo dicendo del “qualcuno in ascolto” che poteva saperne di più 🙂
ho corretto la dicitura nel post 😉
😀
: – )
A chi, come me stasera, volesse approfondire il perché della connotazione negativa della parola “zingaro” (ma anche l’inglese gipsy non è corretto!) suggerisco questa pagina (ma anche questa direttamente dalla Mahalla, appena ripostata da Sivola!).
per incasinarti ulteriormente ti informo che la cittadinanza, per gli stranieri RESIDENTI, è legata al momento storico dell’entrata in italia. vale a dire, abbiamo ancora in banca dati russi e jugoslavi a go go come pure cecoslovacchi…
e poi non ti sto a dire (stendiamo un velo pietoso) certe denominazioni di fantasia…
i tuoi dati, essendo quelli relativi ai permessi di soggiorno dovrebbero essere più precisi (almeno per l’attribuzione della cittadinanza)
ciccio, raffa è andata in montenegro per lavoro e mi ha raccontato che si preannuncia un referendum per il distacco dalla serbia (come tu sai ci capisco poco, convinta come sono che montenegro sia già repubblica o no???) vergogna vergogna…lo so, epperò ho visto il terribile film un colpo al cuore sul conflitto nei balcani. ags.
Il montenegro è una repubblica moni, hai ragione. Solo che è federata con la Serbia 🙂 Da un po’ di tempo, i montenegrini stanno ragionando di andare per conto loro…
Qual è un colpo al cuore? non lo conosco (almeno non mi sembra!)
boh con vincent perez …titoli italiani solite merde…
I censimenti sono una questione spinosissima, in cui si intrecciano la politica e l’inerzia burocratica. Quando si parla di Jugoslavia “e derivati” poi si impazzisce sul serio. Me ne sono occupato quando ho fatto una ricerca sull’emigrazione dalla Jugoslavia in Australia. Ovviamente l’immigrato non ha davanti un foglio bianco in cui può scrivere quello che vuole, che so, “cavaliere Jedi”. Ha un ventaglio di scelte più o meno ristretto. Alcune etnie appaiono e scompaiono nei censimenti a seconda del momento politico e della tempestività dell’amministrazione ad adattarsi a nuove realtà (come il nuovo assetto seguito alla dissoluzione della Jugoslavia).
Nella stessa Jugo, ad esempio, l’etnia “bosniaca” non esisteva fino al – se non ricordo male – 1972, anno in cui fu inserita nei censimenti. Ovviamente un riconoscimento del genere ha implicazioni politiche. In sostanza i censimenti sono una arma politica molto potente che può nascondere situazioni scomode o anche scatenare guerre. Nel caso dell’Italia e dei Rom – come riporti tu – i dati tengono conto esclusivamente della cittadinanza e non dell’etnia. In questo caso, come per magia, i Rom spariscono in quanto non esiste alcuna “cittadinanza Rom”…spero di non averla fatta inutilmente lunga ma il tema mi appassiona. Ciao
È un sommo casino 🙂
L’unica cosa che volevo chiederti è se politicamente nel 72 è stata riconosciuta l’etnia bosniaca o piuttosto la nazionalità. Ho sempre pensato alla Bosnia, come una delle repubbliche federate (ed adesso indipendente), per definizionie multietnica in cui almeno tre etnie hanno sempre convissuto (anche se la guerra ha messo a dura prova, purtroppo, questa convivenza). Ciao ah! F.
Prima di tutto scusa per il ritardo con cui replico. Innanzitutto il censimento del 72 (o giù di lì) ha riconosciuto che c’era qualcuno che, abitante della Bosnia e musulmano, non si “sentiva” nè serbo, nè croato.
Ti confesso che non ho capito bene la tua domanda su etnia e nazionalità bosniaca. La ragione credo sia nell’ambiguità dei termini. In linea generale la differenza tra l’una e l’altra è una differenza “di grado”: una Nazione sarebbe in poche parole un’Etnia che ha raggiunto una taglia tale da potersi fare Stato…ovviamente su questa roba hanno scritto quintalate di libri, ma io in due righe non potevo spiegare di più…
La Bosnia, e in particolare le sue città, sono da almeno 500 anni l’area più multiculturale. La guerra ne ha ridisegnato composizione e confini, (pensa alla situazione grottesca della Repubblica Srpska) ma non è riuscita a stravolgerne la natura plurale e multiculturale.
Possiamo approfondire se vuoi ma per ora mi fermo qui per non fracassare le palle a tutti con commenti chilometrici. Ti saluto e vado a farmi una cultura sui pompini nei teatri balcanici…
Penso anch’io che l’incomprensione sia nata dall’ambiguità dei termini. Mi riferivo, implicitamente ed involutamente (e di questo ti chiedo scusa!) ad una possibile distinzione fra le tre etnìe (musulmani di Bosnia, Serbi di Bosnia, Croati) ed il concetto di nazionalità che, invece, per una volta, potrebbe accomunare tutti coloro che sono nati in Bosnia a prescindere da fedi e colori! Questo proprio per rendere omaggio alla sua multiculturalità 🙂 Buona lettura, ah! F.