Global Humanities n. 11 – Dining out

A cura di: Frank Jakob e di Francesco Mangiapane – Anno di pubblicazione: 2024 – Casa editrice: Museo Pasqualino, Palermo (ISSN: 2199-3939) – ISBN: 979-12-80664-96-9

Testi di: Jerome Krase, Sebastiano Mannia, Juan Manuel Montoro e Sebastián Moreno

Dining out – be it for a lunch break, a business dinner, a romantic meeting, or a solitary resolution – stands as a social daily life ritual filled with significance. Its celebration emerges as a moment of self-exposure where the social limen between public and private, individual and collective identity gets constantly negotiated. Such a socializing practice of daily life reveals its power through aesthetical means: endorsing a determined regime of good manners by choosing who to eat with, how to behave and dress, when and what to eat, and where to dine out results in a sensitive and intrinsically political asset, outcome of specific choices at the hand of the individual. 

Controversie sensibili

Anno di pubblicazione: 2023 – Casa editrice: Museo Pasqualino, Palermo
Collana: Nuovi quaderni del Circolo semiologico siciliano – ISBN: 979-12-80664-51-8

Ideale prosecuzione di Retoriche Social, pubblicato da queste edizioni nel 2018, Controversie sensibili propone un itinerario di ricerca semiotica attraverso alcuni dei territori più frequentati della pubblica discussione: dall’emergenza del nazionalismo alla gentrificazione, dalla gastronomia all’animalismo e molto altro.
Grazie alle possibilità di interazione che i dispositivi digitali mettono a disposizione dei cittadini-utenti (invitati a creare e diffondere artefatti originali e, soprattutto, ad agire riscrivendo, commentando e rilanciando contributi altrui) tale pubblica discussione può essere efficacemente descritta come conversazione intermediale, forse addirittura post-mediale, definita dal suo continuo diramarsi lungo i binari tracciati dalla presa di parola.
Mettere ordine nella conversazione porta a giudicare le prese di posizione e gli argomenti in essa posti in essere, all’interno di un sistema complessivo della cultura, i cui contorni possono apparire a patto di ripensare il problema delle peculiarità comunicative degli ambienti mediali chiamati in causa non come steccati ma come effetti di senso, sempre passibili di essere riconfigurati dal prossimo interlocutore.
Stando così le cose, un’analisi dei media che voglia essere accurata ed efficace si concentrerà a ricostruire le forme semiotiche della conversazione intermediale, mettendone in luce l’articolazione strategica, narrativa, passionale e discorsiva. Nonostante la quantità e la capillarità dei contributi immessi in un tale garbuglio, una ricostruzione della forma mediale del pubblico dibattito come conversazione è possibile. Controversie sensibili vuole mostrarlo, prendendo in considerazione la vita quotidiana e le sue dispute. Procede in questo cammino, alternando saggi brevi e analisi più minuziose intorno al rapporto fra media, spazialità e identità.

Semiotica del folklore

A cura di: Francesco Mangiapane e di Gianfranco Marrone – Anno di pubblicazione: 2023 – Casa editrice: Museo Pasqualino, Palermo
Collana: Nuovi quaderni del Circolo semiologico siciliano (ISSN: 2532-862X) – ISBN: 979-12-80664-72-3

Testi di: Pëtr Bogatyrëv, Pètr Bogatyrëv e Roman Jakobson, Paul Bouissac, Antonino Buttitta, Maurizio Del Ninno, Algirdas Julien Greimas, Michael Herzfeld, Roman Jakobson, Vjačeslav Vsevolodovich Ivanov, Eleazar M. Meletinskij, Silvana Miceli, Piero Ricci, Boris A. Uspenskij.

Questo volume propone un’antologia dei fondamenti di analisi del folklore così come delineati dalla teoria semiotica. I testi di Roman Jakobson, Pëtr Bogatyrëv o ancora di Meletinskij, Greimas, Uspenskij, Ivanov e degli altri studiosi qui convocati testimoniano di una felice corrispondenza: mentre affrontavano la questione locale di costruire un approccio e un programma d’azione di fronte alle sfide specifiche poste dall’analisi del testo folklorico, d’altra parte rappresentavano una riserva di osservazioni, conferme ed eccezioni in vista della costruzione di una teoria generale della significazione all’interno di una visione ancor più ampia del pensiero strutturale. Come a dire che attraverso la cruna dell’esercizio intorno ai testi folklorici passa il cammello dell’elaborazione di un’epistemologia strutturale e specialmente semiotica destinata a rivoluzionare le forme del pensiero Occidentale. E allora, questo volume può essere inteso come la testimonianza di un’avventura intellettuale fondamentale, la cartografia di in un tempo fecondo in cui fare analisi del folklore e fare analisi semiotica potessero essere considerate la stessa cosa.
Ma si sa, il gesto di tracciare una genealogia – per quanto paradossale possa suonare – è sempre rivolto al futuro. Ecco perché il senso di questa ripresa sta tutto nella volontà di tracciare la rotta, indicandola alle nuove generazioni di studiosi, chiamate a riconoscere il valore di questa corrispondenza e a rimettere mano all’analisi, riprendendo un percorso di ricerca per troppo tempo trascurato, anche se – lo testimoniano i saggi più recenti dell’antologia – mai veramente interrotto. Confidiamo, pertanto, che Semiotica del folklore possa essere un libro inaugurale, uno sprone alla pubblicazione di nuovi studi e ricerche tarati sulle specificità del sistema culturale e mediatico contemporaneo. A tali contributi spetterà il compito di continuare – ancora per il tramite dell’esercizio di puntuali analisi del testo – la missione della costruzione di una teoria della cultura, semioticamente fondata.

Global Humanities n. 10 – Looking for aura in the 21st Century

A cura di: Frank Jacob e di Francesco Mangiapane – Anno di pubblicazione: 2023 – Casa editrice: Museo Pasqualino, Palermo (ISSN: 2199-3939) – ISBN: 979-12-80664-60-0

Testi di: Federico Biggio, Maria Giulia Franco, Francesco Mangiapane, Carlo Andrea Tassinari.

88 years have passed since the first publication of Walter Benjamin’s essay where he firstly proposed the notion of aura. Following the ongoing process of artification of daily life, the problem of the uniqueness of the work of art, as identified by aura, continues to be inspiring for understanding and criticizing the social world. This issue of Global Humanities proposes the idea that the concept of aura may be considered as an effect of meaning which demands to be managed by social actors in the mediasphere. Such a move enlights the relevance of a proper struggle for “authenticity” to be pursued as an added value of daily life: How do social forces construct such an effect? How do they capitalize on it, in their activity? How does it get recognized and valued?